NINA TERESA ZENNARO

Zennaro 1

di Umberto Martuscelli per Fiseveneto.com

Aarhus, domenica 21 agosto 2016: Nina Teresa Zennaro in sella a Duesmann chiude la Kur valida come finale individuale del Campionato d’Europa pony all’11° posto con la percentuale del 70.00%. Una prestazione e un risultato che rendono merito non solo alla giovane amazzone e al suo Dussi (nomignolo affettivo a lui riservato), ma anche alla istruttrice Vanessa Ferluga e alla famiglia Zennaro che sostiene Nina con grandissima partecipazione.


Si può considerare come molto positiva questa sua esperienza, giusto Nina?
«Sì, sono molto felice davvero».


Come è stata la preparazione a questo Campionato d’Europa?
«E’ stata abbastanza faticosa più che altro perché io abito lontano dal maneggio dove monto, ma ci sono andata comunque tutti i giorni per prepararmi al meglio. Io infatti abito in centro a Venezia, ma monto al Centro Ippico Il Casale che è dopo Treviso. Però sono molto soddisfatta perché gli sforzi e l’impegno sono stati ripagati direi».


Quali erano le sue sensazioni durante il lavoro di preparazione?
«Non pensavo troppo al tipo e al livello di gara che mi aspettava. Pensavo solo di fare del mio meglio e cercavo di concentrarmi sul prepararmi a ripeterlo quando sarei stata in gara».


Questo è stato il suo terzo Campionato d’Europa. Si può dire sia stato il migliore?
«Penso di sì, certo. Il primo anno in squadra c’erano tre allieve di Vanessa Ferluga e siamo arrivate al 5° posto a squadre mentre io individualmente al 25°… se non ricordo male… circa, insomma; era il primo anno, ero già molto soddisfatta di esserci. Nel secondo Campionato d’Europa sono riuscita a qualificarmi per la finale, ma poi ho praticamente buttato via tutto per colpa mia, per errori miei… Quest’anno quindi il mio timore più grande non era quello di non riuscire a raggiungere la finale, bensì quello di riuscirci e poi commettere gli stessi errori dell’anno precedente! Ma per fortuna non è successo… ».


Quindi c’era un po’ di preoccupazione anche nel montare oppure si sentiva sciolta e tranquilla in sella?
«No no, in sella va tutto bene. Le preoccupazioni nascono quando sono giù dalla sella… ».


Come sono andate le sue prestazioni nelle varie prove di questo Campionato d’Europa?
«Beh, nella gara a squadre devo dire di non aver montato bene infatti ho preso il 67%: ho fatto un po’ di errori tecnici, ho montato con poca testa… Nell’individuale ho voluto recuperare e le cose sono andate molto meglio con il 68%; e poi in finale mi sono sentita davvero molto concentrata, non volevo assolutamente ripetere gli errori dell’anno scorso, in più ho sentito Dussi molto disponibile e pronto. E quindi è venuta fuori una bella finale, ho raggiunto il 70%».


Ma dopo la prova a squadre si è un po’ preoccupata?
«Un po’ sì. Mi è venuta paura… di preoccuparmi troppo, e quindi di non avere poi la lucidità e la freddezza per fare bene tutto il resto».


Nel concreto che cosa non ha funzionato bene come avrebbe dovuto in quella prova?
«Beh, diciamo che c’è stata una rottura al galoppo in un’appoggiata, e poi tante piccole imprecisioni meno evidenti ma comunque penalizzanti».


Però alla fine tutto è andato per il meglio no?
«Sì: sono felicissima!».

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