LA RIPARTENZA E’ IN …PARADISO!

di Umberto Martuscelli per Fiseveneto.com

2020.06.16 – Giustino Canteri ha la voce e il tono di un uomo davvero soddisfatto. Ne ha tutte la ragioni, del resto… Sabato 13 e domenica 14 giugno (lo scorso fine settimana, cioè) il suo Sporting Club Paradiso a Caselle di Sommacampagna (Verona) ha riaperto le porte ad amazzoni, cavalli e cavalieri per un concorso di salto ostacoli B, oltre che per una gara di dressage e un training di attacchi. Il primo evento agonistico successivo allo stop imposto dalla pandemia del Covid-19. Un evento a suo modo storico, quindi. Un momento tanto atteso per riprendere a vivere quasi normalmente.
«Sì, sono contento. È andato tutto bene, molto bene. Abbiamo avuto 230 partenti sabato in salto ostacoli e 25 in dressage. Domenica altrettanti, più quelli che sono venuti a fare il training di attacchi».

Sarà stato forse un po’… strano vivere una cosa tutto sommato normale ma con questo carattere di eccezionalità!
«Beh, è stata una grande fatica l’operazione diciamo burocratica, quella vissuta prima che il concorso avesse inizio. Ma non a causa del Comune, anzi: ci tengo a dire che il sindaco ci è stato molto vicino, mi ha aiutato parecchio. Del resto è anche interesse del paese che si ricominci a vivere».

Quindi difficoltà di quale tipo?
«Fino al giovedì precedente tutti ci criticavano, tutti a dire che eravamo degli incoscienti, e via così… A un certo punto avevamo anche dei dubbi: lo facciamo o non lo facciamo? Ma alla fine è stato bravissimo il mio genero Davide Gallo che tra decine di email e di telefonate è riuscito a sbloccare la situazione».

È stato facile adeguarsi a ciò che è stabilito dai protocolli?
«Beh, insomma, un po’ complicato… Anche perché c’erano dei problemi di interpretazione. Poi finalmente il giorno 12 è stato chiarito tutto dalle istituzioni. Anche se io già il giorno precedente mi ero consultato con l’amministrazione comunale e secondo loro io il concorso lo avrei potuto fare, ovviamente a porte chiuse. Poi se guardiamo bene le cose… beh, è partita anche la Coppa Italia di calcio, e mi sembra che in quel caso ci sia più assembramento di quanto accada in un campo ostacoli!».

Secondo lei come è stato vissuto questo concorso dai partecipanti?
«Erano tutti contenti. Abbiamo ricevuto molti complimenti non solo per la manifestazione in sé, ma proprio per la ripartenza: tutti felici di questo».

Un po’ di emozione?
«Sicuro. Dai che abbiamo ricominciato… dai che ripartiamo… queste erano le frasi che ci si diceva tutti l’un l’altro. Non poteva andare meglio di così. Alla fin fine è stato un concorso come un altro, solo con regole diverse. E con l’esperienza di quello che abbiamo vissuto e tuttora stiamo vivendo».

È stato facile far rispettare le regole imposte dal protocollo?
«Direi di sì, ho visto un grande buonsenso da parte di tutti. Una volta che la manifestazione è partita difficoltà non ce ne sono state assolutamente… sì, magari un paio di volte abbiamo richiamato chi sulle tribune pareva essersi dimenticato in assoluta buona fede di quello che stabilivano i protocolli. Soprattutto i giovani, ma lo capisco, è naturale, c’è una gran voglia di tornare alla normalità anche. Ma è bastato ricordare le cose e tutti si rimettevano all’ordine all’istante».

I programmi per il futuro?
«Un futuro immediato, direi. Questo fine settimana che arriva facciamo un altro B, poi quello seguente un A a una stella con la tappa del Brenner Tour e del Progetto Sport».

Sarà importante anche per la vita del suo centro questa ripartenza…
«Ovviamente… molto importante. Da quel giorno in cui ci siamo fermati… ecco, tutti mi dicevano ci eravamo fermati qui e adesso da qui ripartiamo! Questo è molto bello. Una bella soddisfazione».

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