AURORA PELLIZZARO: DOPPIO ZERO, DOPPIO ORO

di Umberto Martuscelli per FiseVeneto

2019.02.07 – Un bellissimo doppio zero le è valso il primo posto nella classifica del Master individuale per la classe young rider lo scorso fine settimana a Pontedera, dove è andata in scena la prima edizione del Campionato d’Italia a squadre indoor. Un doppio zero che è servito anche alla rappresentativa del Veneto per conquistare la vittoria tricolore nella competizione riservata agli Under 21. Aurora Pellizzaro, classe 2000, non potrebbe essere più felice di così.

«Sì, è stata una bellissima esperienza. Sia per la vittoria individuale sia per quella a squadre, ma poi anche perché con queste due medaglie ho potuto dare il mio contributo per l’affermazione del Veneto nella classifica della Coppa Challenge».

Lei… ama il Veneto, si direbbe…
«Eh, certo… è la mia regione, io abito a Trissino, in provincia di Vicenza… ».

E monta a cavallo lì?
«No, monto al Centro Equestre Veronese, a Verona».

Chi è il suo istruttore?
«Da un anno mi segue Andres Penalosa. Lui è un cavaliere fortissimo e tutti lo conoscono per questo, ma è anche un ottimo tecnico, io mi trovo benissimo con lui. In realtà a Pontedera mi ha seguito Antonella Canova: lei è l’istruttrice che mi ha cresciuta e che mi ha seguito fino allo scorso anno. Ma siamo sempre in contatto, io le sono affezionatissima e sono immensamente felice di aver ottenuto le vittorie di Pontedera con lei».

La sua cavalla Sakkado si è dimostrata una volta di più affidabile e positiva.
«Sì, lei è proprio così. È sempre stata così. Adesso ha nove anni ed è con me da quando ne aveva sei: ma anche allora era equilibrata, serena, una bellissima attitudine mentale, e anche molto coraggiosa».

Ma lei riesce a montarla tutti i giorni, pur abitando lontano dalla scuderia?
«No, infatti non ce la faccio tutti i giorni. Poi adesso devo anche studiare abbastanza perché quest’anno ho la maturità… Monto tre o quattro volte alla settimana, e quando non ci sono io lei magari gira alla corda».

La sua è una famiglia di persone di cavalli?
«Sì, anche se non proveniente dal mondo agonistico del salto ostacoli. I miei hanno sempre avuto cavalli a casa nostra dove abbiamo qualche box e una scuderia piccolina, ma per montare all’americana e fare passeggiate. Però la passione per i cavalli è comune… ».

La bella gara di Pontedera le ha creato qualche aspettativa particolare per l’immediato futuro?
«Mi piacerebbe prendere parte al Test Event e forse, chissà… il Campionato d’Italia amazzoni. In generale però direi che l’aspettativa più importante è quella di fare una buona carriera agonistica da young rider: io sono nata nel 2000, quindi ho quest’anno più i successivi due. Speriamo… ».

Qualche situazione particolare vissuta a Pontedera?
«A parte gli aspetti agonistici, devo dire che è stato molto bello il clima che c’era tra tutti noi. Un bello spirito di gruppo».

Avete trovato un direttore di campo di grande prestigio: Leopoldo Palacios, venezuelano, due Olimpiadi da chef de piste…
«È stato bellissimo: i suoi percorsi li ho trovati molto tecnici e difficili, davvero molto. Però mi è piaciuto mettermi in gioco anche su quel tipo di difficoltà, su giri che non avevamo mai affrontato prima. Mi è piaciuto. Tantissimo».

Come vede il suo futuro? Cavalli… professione… ?
«Mi piacerebbe che l’equitazione potesse rimanere parte della mia vita. A dire il vero spererei proprio di lavorare, con i cavalli. Adesso devo prendere decisioni importanti, sto finendo il liceo scientifico e devo valutare le varie possiblità… ».

Quindi università?
«Sì, ma non ho ancora idea di quale facoltà… Devo tenere in considerazione il fatto che i cavalli richiedono molto tempo, quindi vorrei scegliere qualcosa di non troppo impegnativo».

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